L'intervista a Davide Drascek
venerdì 29 ottobre 2010 - 07:54
di Alberto Battimo
Dopo il colpaccio a Cesena abbiamo incontrato un giocatore molto serio e professionale pronto a dar manforte alla squadra in ogni momento. Il suo credo calcistico si basa sul lavoro e sul massimo impegno, base per poter poi dimostrare in ogni partita il proprio valore. Pieno di ambizioni e con le idee chiare e precise.
Inevitabile cominciare la nostra intervista con una domanda relativa al match di Coppa Italia. Battuta una squadra di serie A con le cosiddette “seconde linee” che in realtà non sono seconde a nessuno, sia tu che i compagni avete dimostrato cuore, grinta e sacrificio ed è arrivata l’ennesima storica vittoria: esiste un segreto che permette a tutti di sentirsi parte della squadra e fare un’ottima prestazione anche non scendendo spesso in campo ? " Il mister ripete spesso questa frase che sentite pronunciare anche nelle interviste: tutti i giocatori si devono sentire titolari e importanti perché tutti fanno parte del progetto Novara. Il segreto sta nel fatto che il nostro allenatore trasforma queste sue parole in fatti concreti e possiamo benissimo capirlo dopo Cesena dove è scesa in campo una squadra totalmente rivoluzionata, ma posso anche parlarti del match contro il Livorno dove abbiamo giocato con quattro che non erano ancora mai partiti titolari eppure abbiamo fatto una grande partita. Tutti si allenano sempre al 100% come se dovessero scendere in campo poi è ovvio che la decisione finale spetta all’allenatore che deve decidere i titolari. Questo lavoro quotidiano però te lo ritrovi quando serve, come in questo caso a Cesena, si è visto che abbiamo tenuto bene a livello atletico per tutti i 120 minuti e molti di noi, che non erano ancora stati convocati, hanno retto per tutta la partita: questo significa che tutti si allenano bene durante la settimana ".
Dopo questa tua prestazione ammetti di aver messo in difficoltà mister Tesser sulla scelta dei titolari nelle prossime partite ? " Credo che ormai il mister ci conosca bene tutti quanti. Ovvio che, vale sia per me che per gli altri, offrire delle prestazioni importanti non fa altro che aggiungere ulteriori garanzie a Tesser che sicuramente sarà ancora più tranquillo: se vorrà far giocare uno o l’altro saprà che il rendimento sarà di livello. L’allenatore è molto contento dell'intera rosa perché sa di poter fare affidamento non solo su undici giocatori ma su tutti: questa è la cosa più importante ".
Nella tua carriera non hai mai giocato più di due stagioni nella stessa squadra. La maglia Azzurra potrebbe “rompere” questo tuo trend ? "Guarda... adesso è presto per rispondere a questa domanda, ma se ti devo parlare pensando al presente mi piacerebbe moltissimo restare, magari anche a lungo, a Novara. Queste situazioni vanno poi valutate a fine stagione, per capire bene come sono andate le cose e se c’è la volontà da entrambe le parti di andare avanti insieme ".
Azzardo se dico che vorrei vedere Davide Drascek con la maglia Azzurra anche nel massimo campionato ? " Significherebbe che abbiamo fatto qualcosa di veramente storico perché penso sia riuscito a pochissime squadre fare il doppio salto di categoria. Parlarne adesso è prematuro, certo abbiamo disputato 11 gare, ma ne mancano ancora 31 che alla fine è ancora un campionato intero. Attendiamo ancora… però chi può dire cosa succederà in futuro ".
Sei arrivato a Novara l’anno scorso, nel mercato di gennaio, quando la squadra viaggiava già verso il successo del campionato di Lega Pro nonostante mancassero ancora molti mesi: quali sono le motivazioni che ti hanno spinto a provare questa nuova avventura e chi sono stati i compagni di squadra con cui hai legato di più al tuo arrivo a Novara ? " Le motivazioni sono state diverse: la possibilità di venire in una società ambiziosa, seria e ben strutturata e conosciuta da tutti proprio per queste qualità. La possibilità di far parte di una squadra con l’obiettivo di raggiungere importanti risultati come vincere il campionato di Lega Pro e in una piazza che non riusciva ad avere una soddisfazione così grande da 33 anni e tutto questo mi ha portato a scegliere senza nessun dubbio Novara. Il mio arrivo è stato molto positivo anche dal punto di vista umano e dei rapporti con i compagni: mi sono trovato bene da subito con tutti, ma se ti devo dire un nome con il quale ho stretto un rapporto anche fuori dal campo ti nomino Gemiti perché a livello caratteriale ci troviamo bene e, coincidenza, per sei mesi abbiamo vissuto a Novarello e abbiamo condiviso l’esperienza novarese ".
In serie B molte squadre definite favorite per la promozione, si trovano sì nelle prime posizioni, ma senza avere quella costanza di risultati positivi che invece il Novara sta dimostrando: è un campionato molto equilibrato, sbaglio se ti dico che almeno in questo momento il Novara ha qualcosa in più rispetto agli altri avversari ? Secondo te cosa ? " In questo momento sì, stiamo dimostrando un termine importante per una squadra di calcio: avere continuità di rendimento che spesso coincide anche con la continuità di risultati. Queste due cose, unite insieme, ci portano ad occupare la posizione di classifica che abbiamo adesso, perché se penso a tutte le partite che abbiamo disputato credo che non ne abbiamo “toppata” neanche una fornendo delle prestazioni molto buone accompagnate da risultati positivi. Le squadre più blasonate hanno avuto delle fasi alterne e non hanno ancora ingranato a pieno giro. Fortunatamente quelli che hanno ingranato siamo stati noi fin da subito e adesso tocca a noi cercare di mantenere questo andamento. Nel corso della stagione ci sarà per tutti un calo di flessione però anche in queste situazioni bisogna cercare sempre di riprendere al più presto la continuità di risultati, perché con un campionato lungo come quello cadetto penso sia la caratteristica che paga di più ".
Per adesso il “Piola” è sinonimo di roccaforte Azzurra: sarà così anche sabato contro l’Albinoleffe ? " Questo è quello che ci auguriamo. Tra le mura amiche siamo sempre riusciti a vincere anche con risultati rotondi contro tutti. Dobbiamo continuare così, a partire dall’Albinoleffe: il segreto in campo è quello di avere grinta e determinazione, come abbiamo fatto fino ad ora ed essere davanti in classifica non ci deve rilassare, ma ci deve dare quel piacere e quel gusto che si prova a stare davanti. Tutto ciò deve darci ancora più consapevolezza e cattiveria agonistica ogni volta che scendiamo in campo ".
Messaggio ai tifosi… " sia allo stadio che quando si incontrano tifosi durante un giro in città, si percepisce quel senso di orgoglio e di fierezza che hanno loro nel tifare e nel rappresentare questo Novara. Noi giocatori ci stiamo rendendo conto che stiamo regalando ai tifosi e alla città delle gioie importanti, però anche da parte nostra dobbiamo ringraziarli perché ci stanno sostenendo e incitando in un modo veramente encomiabile e ogni volta che giochiamo al “Piola” si respira un clima fantastico ed anche questo è uno dei segreti dei nostri successi ".
Grazie a Davide Drascek per la disponibilità nel concederci questa intervista. Un ringraziamento anche all'Ufficio Stampa del Novara Calcio per la concessione rilasciataci nella stessa. Alberto Battimo
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