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L'intervista a Massimo De Salvo
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giovedė 20 ottobre 2011 - 17:56
di Massimo Barbero

Riprendendo una piacevole abitudine di un po’ di tempo fa il Dott. Massimo De Salvo ci ha concesso qualche minuto del suo tempo prezioso per una chiacchierata  serena ed interessante sul momento della squadra e della sua società.  Non rubiamo altro spazio alle sue parole sagge e pungenti…

Dottore, qual è il suo stato d’animo dopo due partite casalinghe nelle quali abbiamo raccolto meno di quanto ci attendessimo e meritassimo? E’ più preoccupato ora?
Sappiamo bene che il calcio è anche questo. Capita di cogliere risultati superiori alle attese come è successo con l’Inter. Ed altre volte, invece, di incappare in qualche delusione. Ma io ho visto due prestazioni comunque positive. Sia contro il Bologna che contro il Catania che, tra l’altro, ha appena fermato Juve ed Inter…”

Avete fatto un mercato molto interessante anche in prospettiva con tanti giovani, giunti quasi tutti almeno in comproprietà. Qualcuno però rimpiange l’”usato sicuro” e magari dei prestiti che avrebbero dato forse garanzie immediate maggiori. Quali sono stati i principi ispiratori delle vostre scelte?
Chi lotta per la salvezza deve utilizzare regole di mercato differenti rispetto agli altri. Noi abbiamo raggiunto la serie A con tanti giocatori che non erano mai stati nella massima serie. Per questo siamo andati a caccia di esperienza e  motivazioni. Ed abbiamo privilegiato queste ultime rispetto alle presunte certezze che ci avrebbero potuto dare altri nomi”.

Glielo chiediamo per l’ultima volta: come mai si è arrivati alla cessione di Bertani? Scelte tecniche o altro?
Cristian ci ha regalato due anni splendidi, ovviamente assieme a tutti i compagni. Credo che anche lui ricordi altrettanto positivamente le stagioni trascorse da noi.  Un anno fa, dopo la promozione in B, Bertani non ha accettato la nostra logica nei rinnovi. Ha preferito scommettere su sé stesso ed ha fatto bene perché poi ha disputato una stagione davvero importante.  Quando è arrivata un’offerta del genere da una società come la Sampdoria abbiamo preso, di comune accordo, quella che era la scelta migliore per tutti. Io non devo guardare solo al momento contingente. Non posso vincolarmi per quattro anni con un calciatore di quell’età. Altrimenti la stessa regola dovrebbe valere per tutti i compagni. Devo tutelare il gruppo. E confermare con i fatti, e non solo con le parole, la nostra filosofia”.

A proposito, è vero che avete trattato Iezzo in questi giorni?
“No. E questo senza mettere minimamente in discussione le qualità del giocatore. Dico solo che ci fidiamo di Fontana e Coser e crediamo in un recupero rapido  di Ujkani. Pertanto non stiamo cercando un quarto portiere…”.

Sensibile al suo arrivo a Novara ripeteva una frase del genere: “De Salvo mi ha convinto subito perchè non mi ha dato una scadenza per raggiungere la serie A. Mi ha detto solo che vuole arrivarci quando avrà la certezza di poterla mantenere”.  Non è che, la squadra abbia un po’ “bruciato le tappe” in questo senso, raggiungendo la massima serie addirittura in anticipo sui programmi societari?
Da questa domanda mi pare di intravedere una visione negativa delle cose che mi sembra fuori luogo. Sei partite sono troppo poche per mettere in discussione l’attuale rosa. Non ci sono ancora delle certezze, ma so che lotteremo fino alla fine per la salvezza. Ed in questa fase dobbiamo anche trasmettere ottimismo e positività alla squadra. I tifosi lo fanno, spero sia così anche da parte dei media locali. Spesso leggo che qualcuno afferma che la serie A impone determinati investimenti. Ed invece dobbiamo fare i conti anche con l’economia attuale. E’ giusto spendere certe cifre per un ingaggio quando ci sono le aziende che lasciano a casa i loro dipendenti a fine mese? E’ una riflessione che non va mai tralasciata…”

Sensibile nei due anni precedenti ha raccolto risultati straordinari, ma proprio per il suo valore si è avuta la sensazione, sin da subito, che la sua giustificata ambizione l’avrebbe portato presto lontano da Novara. Non ritiene, invece, che una società come la sua abbia bisogno di uomini che lavorino stabilmente nel tempo ad un progetto tecnico? E Pederzoli può essere la persona giusta in questo senso, al di là dei risultati contingenti?
E’ ovvio che vorremmo sempre che i manager di valore rimanessero alle nostre dipendenze. Capisco però anche le ambizioni di un direttore bravo e giovane come Sensibile che ha accettato la proposta di una società che negli ultimi trent’anni è sempre stata di altissimo livello. Mi trovo molto bene con Pederzoli, è un professionista serio e spero che rimanga con noi per diverso tempo. Ma sono convinto che i tifosi credano nel lavoro che stiamo facendo, a prescindere che ci siano Tizio o Caio…”.

In queste prime settimane abbiamo avuto un po’ la sensazione che il Novara sia abbastanza “trascurato” dai media nazionali. Mi riferisco a come vengono dimenticati errori arbitrali anche clamorosi o a certi giudizi superficiali. Ritiene che sia uno scotto normale per il nostro noviziato o che si debba lavorare per avere maggiore considerazione anche in questo senso?
Penso che sia tutto nella norma. Nelle testate nazionali le grandi squadre hanno gli spazi principali ed agli altri resta molto poco. Poi non sarei così drastico. La “Gazzetta dello Sport”, per fare un esempio, ha aperto per due settimane consecutive la propria moviola del lunedì con dei casi che ci riguardavano. Mi preoccupo di più invece se vedo che certe cose non sono valorizzate dai media novaresi…”.

Una curiosità sul settore giovanile. Perché ci sono stati tanti cambiamenti in estate nonostante risultati positivi e, per quanto riguarda, Berretti e Primavera, anche esaltanti?
A dire il vero soltanto Berretti e Primavera avevano raggiunto grandi risultati negli anni scorsi. Noi però non cercavamo per forza quelli… ma innanzitutto vogliamo che ai ragazzi venga insegnato a stare in campo nella maniera migliore. Puntiamo a crescere dei potenziali giocatori, i numeri possono esserne la conseguenza, ma non la priorità.  Abbiamo cambiato perché c’erano persone non in linea con la nostra filosofia. Ora abbiamo una Primavera giovanissima. Ed una squadra che partecipa al campionato Allievi Nazionali con la rosa dei Regionali dell’anno passato. I Giovanissimi hanno appena battuto la Juventus… Abbiamo nel nostro vivaio quattro tecnici con il patentino di allenatori di seconda categoria che consente di allenare in serie C, per capirci. E nel nostro staff ci sono due capitani del Novara di un recente passato come Gattuso e Monza, per conservare un doveroso senso di appartenenza”.

Le offriamo la conclusione di questa intervista. Che messaggio vuole lasciare ai tifosi?
Ho troppa stima nei loro confronti per dire cose che non siano sincere e sentite. Siamo in un campionato difficile, ma ce la possiamo fare, tutti assieme. E soprattutto dico sempre una cosa, anche ai miei giocatori: “Siamo in serie A… godiamocela!!!” Fino a qualche anno fa qualcuno non avrebbe mai pensato di poterci arrivare… Questo dev’essere anche il nostro atteggiamento quando andiamo in campo. Vogliamo sempre giocare a calcio, contro chiunque. A prescindere dai risultati e dalle sconfitte. Negli anni scorsi sono retrocesse squadre dai nomi altisonanti e dagli ingaggi stratosferici. E si sono salvate altre compagini che sono riuscite a creare un gruppo solido, a dispetto dei nomi. Io sono orgoglioso dei miei ragazzi. Lo ripeto sempre. Hanno un valore tecnico ed umano inestimabile. Domenica scorsa Porcari ha giocato per un’ora con un buco in una gamba. E’ stato un eroe... E non è che uno dei tanti esempi che offre giornalmente questa squadra. La gente non lo deve mai dimenticare…”.

Grazie Mds per questa chiacchierata! E soprattutto per la massiccia somministrazione di carica ed entusiasmo ad allontanare le prime nubi dopo due anni di cielo azzurrissimo. I veri tifosi del Novara sono e saranno dalla sua parte… Forza Novara sempre!

Massimo Barbero

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