Storie di ex.....Mavillo Gheller
giovedì 01 marzo 2012 - 23:04
di Massimo Barbero
Siamo andati a trovare Mavillo Gheller nel suo nuovo locale: il “Loft Cafè” di Cassano Magnago, ad un passo da Malpensa. Per le scene più divertenti della lunga chiacchierata-intervista vi rimandiamo ad “Azzurro Novara” di mercoledì prossimo, in onda su 4Rete Blu. Qui, grazie alla cortesia di Fabrizio Gigo, vi anticipiamo alcuni passaggi “tecnici” affrontati con uno degli eroi delle due promozioni consecutive.
Innanzitutto cominciano dai doverosi complimenti a mister Tesser, fresco vincitore dell’ambita “Panchina d’argento” quale miglior tecnico della serie B nella scorsa stagione: “Il mister ha fatto davvero un grande lavoro – ricorda Mavillo – e gli ultimi risultati non possono intaccare minimamente due anni stupendi. Ha assemblato un gruppo fantastico, capace di fare cose straordinarie. Ancora l’estate scorsa, in vacanza, mi stropicciavo gli occhi e riuscivo a stento a rendermi bene conto di quello che avevamo realizzato…”.
Anche stavolta Gheller non ha potuto esordire nella serie A appena conquistata. Esattamente come a Treviso nel 2005: “Ogni tanto ci penso, ma evidentemente non era destino... Ho fatto una scelta di vita. Il Pavia mi offriva un triennale ed una possibilità per il dopocalcio… Credo comunque di avere raggiunto il massimo delle mie possibilità…”
Il precedente del Treviso, sparito dal grande calcio dopo una sola stagione, spaventa un po’ i tifosi azzurri meno ottimisti: “Ma qui è tutta un’altra cosa, credetemi. C’è una società solida che può centrare traguardi importanti anche in futuro. Sia in serie A che ancora in serie B, se le cose non dovessero andare bene…”
D’altronde il buon Gheller di campionati vinti se ne intende. Sei promozioni non arrivano per caso: “Nella mia carriera ho spesso scelto di partire un po’ più in basso, ma di essere protagonista. Altre volte comunque ho centrato delle salvezze che valgono quanto un campionato vinto”
E dire che la sua seconda avventura a Novara, dieci anni dopo la prima, era cominciata in salita… Qualcuno non aveva dimenticato il suo recente passato: “Ho accettato la proposta azzurra proprio per questo. Volevo vincere anche questa sfida: riconquistare la piazza dopo la retrocessione del ’97 e le esperienze in squadre tradizionalmente rivali. Ho dovuto superare qualche diffidenza, ma alla fine ce l’ho fatta… Mi sono preso una bella rivincita sulle critiche iniziali”
Il momento più brutto è stato certamente all’indomani dell’infortunio di San Benedetto nel 2009: “Dopo il verdetto medico telefonai a Borgo. Ebbi un attimo di scoramento, ma passò subito. Accettai anche di risolvere il contratto per permettere alla società di ingaggiare un nuovo giocatore. Mi avevano promesso la riconferma per l’anno successivo. E sapevo bene che ci si poteva fidare della parola di gente tanto seria…”.
E così è arrivata la grande festa del 12 giugno scorso… “Dopo il gol di Rigoni alla Reggina avevo capito che ce l’avremmo fatta. Nello spogliatoio quella sera eravamo troppo carichi… Il Padova era una bella squadra, ma la sera della finale l’avremmo battuto anche se fossero scesi in campo in quindici…”
Ora Gheller segue i suoi ex compagni a distanza: “Sono stato al “Piola” per le partite contro Siena e Milan. Le altre, quando non sono impegnato con il Pavia, le guardo in Tv… Sono legato a tutti. Ma quando vedo in campo Centurioni… è come se in certi stadi ci giocassi ancora io… Matteo è un grande amico e merita queste soddisfazioni”.
Ed allora appuntamento con Mavillo ad “Azzurro Novara”. E nel suo locale di Cassano Magnago: “Saluto tutti i tifosi azzurri. E dico loro di non mollare. Finchè la matematica lascia aperto anche un solo spiraglio bisogna dare il massimo…”.
Massimo Barbero
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