|
L'editoriale Azzurro
domenica 11 maggio 2025 - 17:24
Il punto di Massimo Barbero dell'11 maggio 2025
L'11 maggio di un anno fa il nostro Cuore (azzurro) batteva forte. Ci stavamo preparando per l'ennesima trasferta ricca di incognite a Fiorenzuola dove avremmo trascorso una Festa della Mamma molto particolare. Oggi a due settimane abbondanti di distanza dallo choc di Trieste il livello di noia è abbastanza alto, anche se ovviamente non tale da invidiare i patemi che stanno vivendo in queste ore i “cugini” di Busto e Vercelli.
Inutile ora mettersi a disquisire su questo o quell'allenatore. Ogni nome racchiude in sé pregi e difetti che impareremo a scoprire solo dall'osservazione diretta e settimanale del lavoro del tecnico prescelto. Esercizio altrettanto sterile sarebbe mettersi a dissertare se meglio confermare questo o quel giocatore visto che non abbiamo ancora deciso (almeno così pare) con che modulo giocheremo...
Per una volta non sono però d'accordo con il pur saggio Paolo Molina che ha scritto sul nostro “muro” qualcosa del genere “ma cosa dovrebbe comunicare la società al 9 di maggio?” Secondo me questo silenzio prolungato da parte della proprietà invece fa tutt'altro che bene al nostro Novara. Non dimentichiamo quello che abbiamo patito, nell'ordine, negli ultimi sette anni: un'amarissima retrocessione diretta in C sul nostro campo, un anno e mezzo di lontananza forzata dallo stadio causa pandemia, un'esclusione dal campionato con conseguente fallimento, un anno sui campi della D (e quello è stato indubbiamente il meglio!), due campionati di C tra il decimo e l'undicesimo posto nei quali ci ha regolarmente preceduto l'Arzignano Valchiampo (scritto con tutto il rispetto possibile per una società molto seria) con in mezzo un'annata soffertissima risolta solo ai play out... Il Novara non può essere quello che abbiamo vissuto nel passato più recente. Lo dobbiamo alla nostra storia, al nostro blasone. Ridursi al silenzio dopo uno 0-6 umiliante in una gara decisiva che ha chiuso nel peggiore dei modi una stagione complessivamente anonima vuol dire quasi rassegnarsi alla mediocrità. E noi non vogliamo farlo, non possiamo farlo! Quale appeal potremo mai avere nei confronti dei ragazzi più giovani che rappresentano il nostro futuro per un bacino d'utenza possibilmente più ampio?
A settembre in un'intervista pubblicata sul “Fedelissimo” avevo chiesto ad Enrico Trovati perchè avesse avuto tanta fretta di realizzare, a tempo di record, la “Casa del Novara”. E lui mi aveva spiegato in maniera logica e convincente che non c'era più tempo da perdere... che dopo un fallimento avevamo bisogno di fare qualcosa subito per recuperare un'immagine diversa del Novara da consegnare ai ragazzi che stavamo perdendo per sempre come potenziali tifosi.
E pensare che un paio di mesi prima al “Piola” era andata in scena un (non) conferenza stampa nella quale noi giornalisti non avremmo potuto/dovuto (almeno in teoria) virgolettare nulla perchè a parlare era un Direttore Generale inibito che pensava di far passare così una campagna abbonamenti dalle scelte molto discutibili. Quel dirigente ha lasciato Novara ad inizio dicembre, ma a diversi mesi di distanza la politica del silenzio ad oltranza non sembra essere mutata, anzi. Come se il Novara fosse qualcosa da spartire tra Cairo Montenotte e la sede societaria in centro. E non il patrimonio popolare di una città, anzi di una provincia intera...
Alla vigilia del derby di ritorno a Vercelli in una telefonata mattutina Sergio Borgo mi ha chiesto perchè la nostra Curva fosse sempre così vuota... Lì per lì devo aver abbozzato una risposta imbarazzata e banale. Poi a mente fredda ho pensato a quanto tempo lo stesso Sergio Borgo avesse dedicato per riempirla ad inizio millennio. Quante riunioni con i tifosi, quante serate al “Bar Novara”, quante interviste in radio e tv, quante ore spese a convincere la gente che stava nascendo un progetto diverso dall'anonimato degli anni ottanta e novanta... In un anno e mezzo eravamo passati dalla desolazione di una bara in Curva (Novara-Legnano d'inizio dicembre 2000) allo spettacolo di una “Nord” gremita e colorata per un amarissimo play off di C2 (Novara-Pro Patria del maggio 2002). Certo l'avevamo riempita con i risultati, ma non solo... Chi oggi nel Novara Fc svolge il ruolo carismatico che era allora di Sergione? Qualcuno ovviamente mi obietterà... “Altri tempi”... Forse... Ma in qualsiasi epoca senza la passione il calcio è destinato a rimanere una scatola vuota priva di significato... Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero |
|

.

...

.
 .
.
» ULTIME NEWS
DATE DA RICORDARE 
|